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Disbiosi: una condizione di malessere da non sottovalutare
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Disbiosi: una condizione di malessere da non sottovalutare

Vediamo insieme cosa si cela dietro a questa condizione che per definizione indica una generica alterazione della flora batterica umana.

Tuttavia è necessario assegnarvi un aggettivo che ne specifica il distretto corporeo interessato (disbiosi vaginale, disbiosi cutanea, disbiosi orale ecc.).

Quando si parla in generale di disbiosi, si fa in riferimento ad un’alterazione della microflora, prevalentemente batterica, che alberga nell’intestino umano, sopratutto in quello crasso (disbiosi intestinale). A tale livello è infatti presente una straordinaria quantità e varietà di microrganismi; basti pensare che in un grammo di feci si rivengono circa 100 miliardi di batteri.

Come riconoscerla?

Si tratta di tutta una serie di sintomi a prevalente localizzati nel tratto gastroenterico:

  • gonfiori
  • maldigestione
  • meteorismo
  • nausea
  • vomito
  • flatulenza (eccessiva produzione di gas intestinali)
  • e disturbi dell’alvo (stitichezza alternata a diarrea, steatorrea ecc)

Soprattutto nella donna, la disbiosi può inoltre essere responsabile di infezioni genitali ricorrenti, come la candidosi vaginale. Quelli elencati sono i sintomi più evidenti e comuni, ma in linea teorica - per il già ricordato ruolo protettivo di una flora batterica amica - possono insorgere anche sintomi aspecifici, come disturbi del sonno, cambiamenti dell’umore, maggiore suscettibilità alle infezioni e ridotta efficienza fisica.

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